Sabino Manganelli
Lo scoprire e l’apprezzare nuove proposte e interventi nel campo dell’arte di figurazione sono sempre motivo d’interesse e di curiosità in quanto si viene a conoscenza di nuove, giovani potenzialità che nell’espressione artistica trovano sempre intrinseci motivi di estrinsecazione e di realizzazione di se stessi e di ossigenazione alle loro particolari inclinazioni creative in fieri.
I territori di caccia del polimorfico e poliedrico campo dell’arte sono infiniti e l’arco fremente della volontà creativa tende a scovare, scoccando il suo dardo indagatore, nel folto della fitta e misteriosa, emblematica boscaglia, fra trepidanti assonanze e declinazioni cromatiche, forme, segni morbidi o guizzanti e modelli di “visitazione”, nuove suggestioni, nuove emozionalità e liceità, nuovi “alimenti” per scoprire e creare qualcosa di originale che si discosti, in tutto o in parte, nella manipolazione del segno, della forma, del colore e, particolarmente, dell’espressione, dell’esautorata, e talvolta o spesso standardizzata, congerie d’ismi e proposte in atto.
E fra lo stupore emozionale di caleidoscopiche novità una linea molto particolare e seducente d’intervento e di espressione si coglie, suadente e spontanea, e a dir il vero con felice plauso, nell’operato artistico della giovane pittrice Susanna Montescuro.
La sua autonomia operativa ed espressiva si avvale, nella ricerca artistica e compositiva, di un’originalissima matrice grafico-pittorica che raramente, a voler ben dire, si riscontra nel comune operare artistico della maggior parte dei pittori d’area figurativa.
La Montescuro parte dal considerare, in un’immagine da lei preferita, in soggetti quali per lo più nudi femminili, ritratti, nature morte, cavalli e clowns, immagine scelta e atta al suo rito pittorico espressivo ed emozionale, una netta esemplificazione al negativo delle linee e delle forme primarie che la compongono, tal quale la resa di un negativo fotografico dal quale si evidenziano solo zone d’ombra chiare e/o scure e variamente scelte, in accordo al suo interiore sentire emozionale, la pittrice, con raffinata sensibilità operativa ed espressiva, conduce il suo compiacente e godibilissimo intervento. Suo armonico ed equilibrato intervento che si compendia, per lo più e felicemente, nelle linee seminali di un impeccabile tono di freschezza e spontaneità di scelte e contenuti, in un’assonanza di armoniche e ben calibrate, monocrome campiture cromatiche, disgiunte le una dalle altre dal bianco, ripartito in zone vaste o lineari, delle superfici usate al suo rito emozionale, scelte e intese nella loro pura essenza pigmentale.
Pertanto, tutta l’essenza compositiva ed estetica della sua espressività figurativa si realizza essenzialmente nella magia incantatrice della timbricità elettiva di queste valenze cromatiche allo stato puro che, nella disponibilità delle gamme usate e della loro brillantezza, seppur stridenti ma armonicamente interagenti, conferiscono alle opere pregevoli effetti decorativi che sono impreziositi da calibrati inserti di pigmenti d’oro e d’argento.
Tali valenze cromatiche e decorative, e scelta dei soggetti raffiguranti, scaturiscono, il carattere prettamente femminile delle scelte operative ed espressive della Montescuro, nel senso in cui tali scelte sono perfettamente aderenti al suo essere donna e a tutto ciò che di sentimentale, di sensibile e di poetico la circonda.
Una relazione alquanto articolata, quindi, nei lavori di Susanna Montescuro fra tutti gli elementi che interagiscono al suo particolare modulo espressivo. Relazione che le linee sobrie ed eleganti del disegno e delle composizioni evidenziano con discrezione, lasciando poi alle vivide e brillanti cromie, con il loro empito emozionale, con la loro vivacità decorativa e luminosa, il compito dell’armonizzazione che recupera, nella vastità delle sue proiezioni tematiche, il senso dell’autentico legame che unisce l’arte al sentimento, alla vita..........
Sabino Manganelli
Critico d’arte